Titoli di studio per fare il bibliotecario

Come detto in Come si diventa bibliotecari, non esiste un “bibliotecario” unico: la professione si articola in molteplici specializzazioni e inquadramenti contrattuali.

In Italia esiste un corso di laurea magistrale in Archivistica e biblioteconomia, ma non è necessario per lavorare in una biblioteca, perché entrano in gioco varie altre competenze e requisiti, che andremo a vedere.

Devi quindi prima valutare il posto che stai cercando di ottenere o il lavoro specifico che vorresti fare. Proviamo qui a fare esempi che possano coprire la maggior parte dei casi.

Per lavorare in un Comune come pubblico impiegato, ci sono principalmente due inquadramenti contrattuali: istruttore bibliotecario (livello del contratto nazionale C) e funzionario bibliotecario (ex istruttore direttivo bibliotecario, categoria D). A questi si aggiungono spesso gli istruttori culturali e i funzionari culturali.
Si tratta di scelte dei singoli comuni, che possono decidere se avvalersi di profili più versatili o di figure molto specifiche (in linea di massima, senza un accordo, il bibliotecario non potrà essere impiegato, ad esempio, nei musei).
In alcuni casi lavorano nelle biblioteche istruttori o funzionari amministrativi che, si auspica, abbiano svolto un percorso specifico per acquisire competenze biblioteconomiche.

Requisiti di studio:

  • Istruttore bibliotecario → diploma di scuola superiore.
  • Funzionario bibliotecario → laurea triennale.

Per i titoli specifici richiesti è sempre opportuno controllare il bando di concorso.
Se non possiedi uno dei titoli richiesti non partecipare, perché sarai escluso.

Esempi di lauree richieste per funzionario bibliotecario:

  • Lettere (classe 05 e L-10)
  • Beni culturali (L-01)
  • Scienze dei beni culturali (13)
  • Storia (L-42)
  • Scienze storiche (38)
  • Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (41 e L-43)
  • Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (23 e L-03)
  • Filosofia (29 e L-05)
  • Geografia (29 e L-06)
  • Lingue e culture moderne (11 e L-11)
  • Mediazione linguistica (12 e L-12)

In alcuni bandi sono ammesse lauree diverse, purché accompagnate da percorsi formativi specifici (es. Diploma della Scuola Vaticana).

Discorso simile per lavorare nelle biblioteche universitarie.

Per i concorsi del Ministero che portano a lavorare nelle biblioteche e negli archivi statali è richiesto un percorso di studi avanzato, che prevede la conclusione con un dottorato o un master di II livello. Anche qui è necessario consultare di volta in volta i bandi pubblicati.

Per le cooperative e associazioni il discorso è diverso: queste organizzazioni partecipano a bandi pubblici per l’affidamento di servizi e in essi spesso si richiede che il personale abbia competenze ed esperienze specifiche. Paradossalmente, in alcuni casi, sono richieste maggiori qualifiche per lavorare stabilmente in cooperative e associazioni rispetto agli enti pubblici. Si tratta comunque di una realtà ampia, per cui è fondamentale informarsi direttamente presso le organizzazioni.

Esistono poi profili specialistici, come i catalogatori, ai quali è richiesta la capacità di operare sulle collezioni possedute dall’ente affidatario.

Infine, ci sono molte realtà bibliotecarie di enti religiosi e privati, che possono scegliere liberamente il proprio personale.

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