La prova scritta
La prova scritta, che spesso coincide direttamente con la prima prova, si colloca tra la preselettiva e l’orale. In passato era più semplice da inquadrare, poiché consisteva quasi sempre nello svolgimento di un tema.
La prova scritta è molto importante perché, a differenza della preselettiva, il punteggio conseguito si somma a quello della prova orale e all’eventuale valutazione dei titoli. È quindi fondamentale cercare di ottenere subito un buon punteggio.
Nelle prove scritte, inoltre, è spesso necessario raggiungere un punteggio minimo stabilito dalla commissione: ad esempio 18/30 o 21/30. Tuttavia, tale soglia può variare, così come può variare il punteggio massimo.
La struttura delle prove scritte nella pubblica amministrazione, negli ultimi anni, è stata molto diversificata, poiché si punta a rendere più snelle le procedure concorsuali: in alcuni casi si è trattato di una sorta di “preselettiva-bis”, composta esclusivamente da quiz; in altri casi di sole domande aperte; in altri ancora di una combinazione di quiz e domande a risposta aperta.
La principale differenza rispetto al passato è che la parte scritta deve essere puntuale ma al tempo stesso piuttosto breve. Questo la rende complessa anche per chi ha studiato a fondo, poiché è necessario selezionare con cura le informazioni da inserire, dando priorità a quelle più rilevanti.
Nei concorsi della pubblica amministrazione più specifici, come quello per bibliotecario, le domande aperte risultano molto settoriali; non mancano tuttavia quesiti più personali o esplorativi, utili a valutare non solo la preparazione, ma anche le attitudini del candidato.
Per superare la prova è necessario aver studiato molto bene tutti gli argomenti presenti nel bando ma anche testi professionali più specifici, per il concorso da bibliotecario un buon manuale è questo ma ci sono anche testi destinati alla preparazione specifica dei concorsi, come questo.


