Il concorso per accedere al pubblico impiego

L’accesso al lavoro nella Pubblica Amministrazione in Italia è regolato dall’articolo 97 della Costituzione e dal Testo Unico sul Pubblico Impiego (D.Lgs. 165/2001). La regola generale è chiara: per diventare dipendente pubblico occorre superare un concorso che accerti le competenze e le capacità del candidato. Le eccezioni esistono, ma sono pochissime e riguardano casi particolari.

Negli ultimi anni, il numero di concorsi banditi è aumentato in modo significativo. Non solo ministeri e amministrazioni centrali, ma anche enti locali, università ed enti statali offrono periodicamente nuove opportunità. La tendenza è ancora in corso e le possibilità di partecipazione sono molte. Un ulteriore vantaggio è arrivato con il periodo post-Covid: molte prove si svolgono oggi da remoto, evitando così spostamenti e riducendo i costi per i candidati.

Le fasi di un concorso pubblico
Un concorso nella PA prevede solitamente tre fasi, che possono variare in base al ruolo. Alcuni incarichi, come quello nella polizia municipale, includono anche prove psico-fisiche oltre a quelle classiche. In ogni caso, è fondamentale leggere attentamente il bando, perché definisce con precisione numero e tipologia delle prove, argomenti richiesti e tempistiche.

Prendiamo come esempio i concorsi per bibliotecari o assistenti bibliotecari, che generalmente comprendono:

  1. Prova preselettiva – Si utilizza quando le domande sono numerose. Di solito consiste in un test a risposta multipla, svolto in presenza o online, che copre tutti gli argomenti previsti dal bando. La difficoltà principale è l’ampiezza delle materie e il tempo ridotto a disposizione. Le strategie di risposta cambiano a seconda delle regole: in alcuni casi conviene tentare anche le risposte incerte, in altri è meglio lasciare in bianco se gli errori sono penalizzati. In certi bandi passa solo chi si colloca tra i primi classificati, in altri tutti coloro che superano una soglia minima di punteggio.
  2. Prova scritta – Può assumere varie forme: quesiti a risposta multipla, domande aperte o lo svolgimento di un tema. Gli argomenti riguardano quasi sempre le specificità del concorso e talvolta il formato della prova viene reso noto solo poco prima del suo svolgimento.
  3. Prova orale – È la fase conclusiva. A questo punto le conoscenze contano, ma a fare la differenza possono essere anche la gestione dell’emozione e la capacità di rispondere con sicurezza. L’obiettivo è dimostrare preparazione e padronanza, evitando sia il blocco emotivo sia l’eccessiva sicurezza.

Preparazione e perseveranza
Chi desidera entrare nella PA dovrebbe partecipare a più concorsi possibili. Gli argomenti tendono a ripetersi e lo studio costante consolida le conoscenze, facilitando le prove successive. Una buona preparazione resta indispensabile, ma non va dimenticato che in ogni selezione c’è anche una componente di fortuna.